
“Non sarò mai come te. Ti odio!!!”
Ancora mi risuonano queste parole. Mia madre alla guida, io avrò avuto 16 anni e stavamo sulla mitica Panda vecchia bianca a Lungotevere Oberdan, andando a scuola.
Intanto discutevamo, litigando, ma il motivo non posso ricordarlo ora. Non è più importante.
Ad un tratto le ho urlato contro tutta la mia rabbia
e quelle parole.
Eravamo ferme al semaforo rosso e mia madre mi ha tirato l’unico schiaffo della sua vita. Che ancora mi ricordo.
Il nostro rapporto in quegli anni soprattutto è stato molto conflittuale, non mi sentivo ascoltata, capita, supportata e probabilmente lei si sentiva come me ma dall’altra parte della barricata.
Mia nonna Franca era l’unica in grado di mitigare le ragioni dell’una e dell’altra e di questo gliene sarò sempre grata.
La verità è che è così difficile essere Madre, solo ora me ne rendo conto, ci sono tante responsabilità, sentimenti, coinvolgimenti e poi ci si mette anche il contesto e ciò che la società richiede a questa figura a rendere tutto più difficile.
Per questo, trovare il giusto equilibrio nell’aiutare un individuo ad essere autonomo e felice nel mondo senza dimenticarsi di se stesse, è dura.
La verità è che oggi ci assomigliamo in tante cose, il suo esempio continua ad essere fonte di ispirazione e so che ho molto da imparare, anche se abbiamo ancora cose irrisolte.
La qualità che più ammiro è il suo non vacillare mai di fronte a ciò che è giusto. Il non avere dubbi, essere sempre corretta con tutti, il suo spirito di sacrificio, anche se vorrei fosse egoista e pensasse un po’ a se
stessa, visto che non l’ha mai fatto.
Ecco, questo oggi vorrei dirti mamma: pensa a te, alla tua felicità, a non trascurarti, a non venire sempre per ultima nella lista delle priorità, ai tuoi interessi e a tutto quello che hai tralasciato per noi, perchépensavi fosse giusto così e forse lo era.
Grazie di tutto, senza di te non sarei la persona che sono oggi
Veronica